150 milioni di euro per i rifiuti tessili

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150 milioni di euro per i rifiuti tessili

Una filiera strategica per i progetti “Faro” di economia circolare.

Ventitre progetti ammessi ai finanziamenti per la linea di intervento D dei progetti “Faro” di economia circolare. Tredici al Nord e dieci al Centro-Sud: un investimento cruciale in termini di sostenibilità. Scopri le aziende coinvolte.

La filiera dei rifiuti tessili è una delle quattro filiere strategiche individuate all’interno del bando dedicato ai Progetti “Faro” di economia circolare. Bando nato per finanziare progetti altamente innovativi per il riciclo e il trattamento dei rifiuti. Più in dettaglio, la linea di intervento D punta a passare dalla dimensione sperimentale a quella industriale supportando “l’infrastrutturazione della raccolta delle frazioni di tessili pre-consumo e post-consumo, ammodernamento dell’impiantistica e realizzazione di nuovi impianti di riciclo delle frazioni tessili in ottica sistemica c.d. Textile Hubs”.

Se il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza conta oltre 160 progetti focalizzati sull’economia circolare, i 150 milioni destinati al riciclo tessile costituiscono un investimento cruciale in termini di sostenibilità.

I progetti ammessi a finanziamenti per la linea di intervento D sono stati 23, divisi tra Nord, dove saranno implementati ben tredici progetti, e Centro-Sud, che vedrà la realizzazione dei restanti dieci. Tra le realtà a essersi aggiudicate i finanziamenti più consistenti figurano la Standex International, che riceverà ben 15 milioni di euro, mentre quasi 8 milioni andranno a Maire Tecnimont, che nell’aprile dello scorso anno ha ultimato la realizzazione del primo impianto dimostrativo in Italia di riciclo chimico dei tessuti in poliestere. Questi due progetti verranno realizzati nel Centro-Sud.

Seguono per capitale finanziato, entrambi al Nord, i progetti di MagnoLab che riceverà quasi 5 milioni e la Marzoli Machines Textile con oltre 3 milioni.
Il progetto MagnoLab, il cui obiettivo principale è elaborare soluzioni innovative e circolari per il settore tessile, nasce grazie al sodalizio di una rete di imprese del distretto biellese attive da oltre 50 anni: DBT Fibre, De Martini, Marchi & Fildi, Filidea, Di.Vè, Pinter Caipo, Maglificio Maggia e Tintoria Finissaggio 2000. Nel 2023 sarà completata la realizzazione della rete fisica di impianti pilota, installati in un’unica sede a Cerrione, in frazione Magnonevolo, dove sarà possibile sviluppare in maniera collaborativa prodotti e processi innovativi con cicli di sperimentazione rapidi e snelli. L’unicità del contesto biellese permetterà di concentrare le attività di prototipazione da presentare ai futuri clienti e di sperimentare soluzioni in termini di prodotto e di processi da trasferire in modo diretto negli impianti dei partner, per poi procedere con la produzione in scala.

I finanziamenti stanziati per la Linea d’Intervento D vanno a confermare l’importanza strategica del riciclo tessile all’interno del PNRR. Non a caso già nel 2022 i due distretti tessili di Prato e Biella, sedi storiche in tema di riciclo tessile, hanno beneficiato dei 20 milioni di euro stanziati dal Ministero dello Sviluppo economico. Prato, in particolare, che conta settemila aziende nel settore, punta alla realizzazione del principale Textile Hub nazionale e alla costituzione di funzioni e servizi avanzati, che saranno posti in rete con realtà economiche, sociali e culturali a livello locale, nazionale e internazionale.

di Antonella Ilaria Totaro

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