Novità del settore
In Francia un bonus per riparare scarpe e vestiti
Per contrastare gli sprechi del settore moda, la Francia ha introdotto il Fonds réparation textile. A partire da ottobre 2023 sarà possibile riparare scarpe e vestiti usati con uno sconto diretto in fattura presso le sartorie e le calzolerie che aderiscono all’iniziativa.
Si stima che a livello mondiale ogni anno vengano prodotti 92 milioni di tonnellate di rifiuti tessili, che rischiano di diventare 134 milioni di tonnellate entro il 2030. Per contrastare gli sprechi e l’inquinamento provocato dalla fast fashion, la Francia ha introdotto lo scorso luglio il Fonds réparation textile puntando a prolungare la durata dei beni di consumo e a ridurre la produzione di rifiuti. Il tutto sperando anche di cambiare l’approccio culturale agli sprechi.
L’obiettivo dichiarato è quello di aumentare del 35% entro il 2028 il volume di calzature e tessuti riparati. Questo strumento incentiverà i consumatori a riparare i propri vestiti o scarpe, mantenendo il prezzo della riparazione inferiore di un terzo rispetto al prezzo di acquisto. Il progetto conterà su finanziamenti per i prossimi 5 anni, grazie a un fondo dedicato da 154 milioni di euro per il periodo 2023-2028.
Il Fondo riparazione si basa su due strumenti: il primo è lo sconto diretto in fattura ai consumatori che decidono di rammendare o riparare i propri indumenti, come vestiti o scarpe. Ad esempio, sostituire la pelle consumata di un paio di scarpe comporterà uno sconto fino a 25 euro, per incollare una suola scollata lo sconto sarà di 8 euro, mentre lo sconto per rammendare la fodera di un cappotto ammonterà, a seconda del lavoro necessario, tra i 10 e i 25 euro.
Il secondo strumento del Fondo sono invece, le Actions complementaires au bonus (le azioni complementari al bonus) che ne potranno garantire il successo, quali campagne di sensibilizzazione, formazione agli operatori del settore e promozione dell’iniziativa.
Questo fondo è una delle azioni più recenti del governo francese per ridurre i rifiuti, inserita sulla scia della Loi anti-gaspillage (la legge anti spreco) approvata nel 2020, con cui la Francia ha vietato i sacchetti di plastica nei supermercati, le confezioni monouso nei fast food e gli involucri di plastica attorno a frutta e verdura. E con cui ha introdotto, inoltre, il divieto di distruggere i prodotti invenduti e l’obbligo per gli stabilimenti aperti al pubblico di dotarsi di fontane pubbliche.
Il bonus si rivolge a tutte le aziende con sede in Francia che offrono servizi di riparazione di abbigliamento o calzature ai consumatori, individuando due categorie principali di riparatori. Da un lato gli artigiani, vale a dire le imprese con uno o più negozi, reti di franchising o simili, operatori 100% digitali o ibridi, riparatori a domicilio, ecc; dall’altro i marchi e i distributori che si avvalgono di soluzioni interne, subappalti con o senza white label, partnership, ecc.
Se a pochi giorni dal lancio del progetto si erano già iscritte circa 250 aziende, il governo francese punta a raggiungerne almeno 500 entro la fine dell’estate, così da attivare il servizio a partire da ottobre 2023.
L’iniziativa mira anche a indirizzare i consumatori verso gli artigiani partner situati nei dintorni. Come ha sottolineato la Segretaria di Stato, Bérangère Couillard, "non si vuole che qualcuno debba percorrere 50 o 100 km per riparare i propri vestiti”. Per rimuovere tale ostacolo, infatti, non sono previsti requisiti dimensionali per l'azienda richiedente né obblighi di affiliazione a un marchio.